UN ANNO DI INFORMAZIONI IN UN ARTICOLO – edizione 2020.

23 Dicembre 2020
un anno di informazioni in un articolo

-un viaggio lungo un anno con effetti lunghi una vita-

Il mio blog compie 2 anni.

Eccomi anche quest’anno a tirare le somme degli ultimi 12 mesi di attività online, con un articolone che racchiude tutto ciò che ho raccontato in questo 2020, e la possibilità di approfondire con il rimando ai vari articoli.

Infodemia, peso delle notizie e spirito critico.

Un 2020 decisamente particolare che ci ha catapultati all’interno di un tam-tam comunicativo in cui è molto difficile orientarsi. Una condizione di infodemia dove diventa fondamentale imparare a filtrare e soppesare le informazioni.

Se parliamo di notizie di carattere medico-scientifico, ho raccolto alcune indicazioni pratiche per scovare gli articoli acchiappa consensi, quelli tendenziosi e quelli con scarsa o nulla valenza. Gli articoli scientifici non hanno tutti lo stesso valore. Esiste una scala gerarchica alla cui cima si trovano gli articoli con più rilevanza (meta-analisi) e alla base quelli di scarso peso (studi in vitro). Imparare a dare a ciò che ascoltiamo o leggiamo il giusto peso è ad oggi più che mai importante. (IL PESO DELLE NOTIZIE)

La prudenza è un buon alleato anche di fronte ai messaggi di marketing che accompagnano i prodotti. Ne sono un esempio i dentifrici al carbone. Vengono venduti con la promessa di essere molto efficaci perché capaci di legarsi ai depositi di cibo, placca, pigmento e assorbirli, con la promessa di risolvere l’alitosi e sbiancare. Ma viene omesso un particolare molto rilevante: nulla di tutto ciò è stato dimostrato e anzi gli svantaggi derivati dal loro utilizzo pare superino i vantaggi. (DENTIFRICI AL CARBONE: VEDO NERO)

Siamo olobionti.

L’uomo è un insieme complesso di organi, tessuti, fluidi biologici e un’enormità di microrganismi simbionti che interagiscono tra di loro. Siamo stati definiti degli olobionti: dei super-organismi.

Eppure nonostante le conoscenze sull’interazione tra distretti, gli studi sempre più numerosi sulle capacità dei microrganismi di influenzare il nostro stato di salute o malattia, la medicina ha un orientamento settoriale, iperspecialistico e talvolta limitato alla considerazione di un unico distretto.

Avere cura della bocca non restituisce solo denti sani e gengive in ordine, ma influenza la salute di distretti anche distanti. Ha effetti sul controllo del diabete, sullo sviluppo o meno di malattie cardiovascolari e respiratorie, sui parti prematuri. E studi più recenti ci suggeriscono un suo intervento anche su osteoporosi, alcune forme di cancro, artrite reumatoide, disfunzione erettile, Alzheimer, alcune malattie gastrointestinali e renali, prostatiti. (BOCCA E CORPO: COME DA UN PROBLEMA NE PUO’ SORGERNE UN ALTRO)

Alla base della malattia spesso e volentieri c’è lo squilibrio batterico quindi un passaggio dalla cosiddetta eubiosi alla disbiosi. La bocca, nella fattispecie i denti, per l’assenza di un turnover cellulare, alla base dei processi di esfoliazione, permette ai batteri di organizzarsi e stratificarsi indisturbati. È proprio nella stratificazione che risiedono i presupposti della malattia parodontale in primis, ma anche della carie. Da qui l’importanza di contrastarla e quindi di lavarsi i denti seguendo le regole derivate dallo studio dei meccanismi dei batteri. (PLACCA BATTERICA: COME CONTRASTARLA)

Meglio prendersi cura dei batteri buoni che combattere i cattivi.

Avrai capito quindi che siamo fatti di batteri che, in condizioni di salute, convivono con noi in un rapporto di reciproco vantaggio. Il nostro impegno va rivolto al mantenimento di questo equilibrio ed è per questo che l’utilizzo di prodotti antibatterici come la clorexidina, va ponderato e limitato ad alcune, limitate situazioni. (GENGIVE INFIAMMATE E CLOREXIDINA: COME E QUANDO PUO’ AIUTARCI)

La disgregazione meccanica efficace è l’azione a cui dobbiamo tendere, piuttosto che l’utilizzo di antibatterici, e in questo senso ci vengono in aiuto gli spazzolini elettrici (per la pulizia di 3 su 5 superfici di ogni dente, per le altre 2 ci vuole filo/scovolino!).

Lo spazzolino elettrico, qualsiasi tecnologia utilizzi, è più efficace dello spazzolino manuale. Tra gli spazzolini elettrici quelli con tecnologia roto-oscillante raccolgono più consensi in letteratura. (MEGLIO LO SPAZZOLINO SONICO O IL ROTO-OSCILLANTE)

L’approccio su più fronti.

Esistono persone che, pur mantenendo un buon controllo di placca, hanno problemi ricorrenti in bocca. Questo ha a che vedere con la suscettibilità, con fattori legati alla risposta immunitaria, con lo stile di vita. (PROBLEMI RICORRENTI IN BOCCA: A COSA PRESTARE ATTENZIONE)

La presenza di placca è condizione sine qua non lo sviluppo di malattia parodontale e carie, ma non è sempre l’unico aspetto su cui è necessario intervenire. La carie per esempio trova nella presenza dello zucchero terreno fertile. (CARIE: CHE RUOLO HA LO ZUCCHERO) Nella frequenza di assunzione, nella dose, ma anche nel tipo di zucchero introdotto. Non tutti gli zuccheri hanno lo stesso potere cariogeno ed anzi ne esistono alcuni che non solo non favoriscono la carie, ma sembrano addirittura sfavorirla. Si tratta degli zuccheri appartenenti alla categoria dei polioli. (LO ZUCCHERO CHE NON FA VENIRE LA CARIE).

Altro aspetto importante nella prevenzione della carie è l’utilizzo di prodotti al fluoro, molecola dalle proprietà interessantissime in bocca se utilizzata nelle formulazioni e modi corretti, che tuttavia è vittima di accuse, legate perlopiù a valutazioni superficiali e non contestualizzate. Ad ogni modo, per tutti coloro che decidono di non utilizzarlo esistono delle alternative interessanti a base di idrossiapatite. (DENTIFRICIO SENZA FLUORO: QUAL E’ L’ALTERNATIVA)

Fine pena mai. O forse: inizio pena mai!

Lavarsi i denti è una condizione “fine pena mai”. Che poi se si lavora bene sui bambini, stimolandone l’acquisizione dell’abitudine in maniera positiva, non sarà poi così penosa, anzi. La conoscenza dei meccanismi con i quali nasce un’abitudine, l’importanza delle emozioni positive, sono aspetti su cui mi sono soffermata perché alla base di tante piccole buone abitudine che possono fare molto per il nostro benessere. (COME STIMOLARE L’ABITUDINE A LAVARSI I DENTI NEI BAMBINI)

E siccome credo molto nella potenza che queste piccole buone abitudini hanno nei più piccoli, che le faranno proprie per il resto della loro vita, ho voluto dare il mio contributo creando un PODCAST –IL TEMPO DI UNA STORIA-. Il tempo di una storia ha lo scopo di accompagnare i bambini durante lo spazzolamento dei denti, farlo durare i minuti necessari per poter essere efficace e magari strappargli anche un sorriso. Sono storie che ho scritto io (…e che hanno molto a che vedere con me ;)). Le trovi anche su Spotify.

Non rappresenta certamente la fine dell’impegno la presenza di impianti in bocca. Perché è vero che sono esenti-carie, ma non sono esenti dai problemi gengivali e di osso di supporto. Anzi! Il rapporto impianto-osso è differente rispetto al rapporto dente naturale-osso e questo rende la progressione e il trattamento di eventuali problemi parodontali (che in questo caso prendono in nome di perimplantiti) più sfavorevole. (IMPIANTI DENTALI: NON SONO LA FINE DEI PROBLEMI)

Sensibilità e declinazioni più o meno corrette.

Sensibilità o ipersensibilità sono attributi con un significato “patologico” solo se riferiti ai denti.

Le gengive sono per definizione sensibili, sarebbe un problema se non lo fossero. L’idea che mi sono fatta è che il termine gengive sensibili venga utilizzato quando ci sono recessioni, quindi la gengiva che si ritira, o quando c’è sanguinamento e quindi c’è infiammazione. In questi casi è bene adottare alcuni accorgimenti, alcuni più generici -che riguardano la scelta dei prodotti, degli strumenti e delle tecniche-, altri più specifici una volta individuato il problema di fondo. (HO LE GENGIVE SENSIBILI: SICURO?).

Quando siamo in presenza di gengive infiammate, gonfie, che sanguinano, tranne rari casi che vedono l’intervento di alcuni farmaci, c’è qualcosa che le disturba dal quale sta cercando di difendersi. Quel qualcosa è la placca. E allora abbiamo tre step d’azione che in genere vanno messi in atto, uno dopo l’altro, a seguito del “non funzionamento” del precedente. Azione meccanica, azione chimica, intervento dell’igienista dentale/dentista. (GENGIVE INFIAMMATE: COSA FARE)

Esistono dentifrici ad uso quotidiano utilizzabili da persone suscettibili a questo tipo di problema? Si, parecchi. Ne ho selezionati alcuni rispondenti a 3 requisiti: pensati per chi ha suscettibilità gengivale/ tendenza a sviluppare gengiviti/ gengive “delicate”, che si prendono cura anche dei denti non solo delle gengive, facilmente reperibili con prezzi abbordabili. (DENTIFRICI PER LE GENGIVE)

Altro aspetto che riguarda la gengiva è la recessione. Che può essere considerata fisiologica, all’interno di alcuni valori rapportati all’età, o patologica. Quando la perdita di tessuto risulta evidente e marcata e quindi i denti appaiono più lunghi e le gengive ridotte, la causa non va ricercata nell’età, ma in altri fattori intervenuti. (GENGIVE CHE SI RITIRANO: È L’ETÀ?).

Ma torniamo all’ipersensibilità, termine che abbiamo capito non essere propriamente riferibile con accezione negativa alle gengive, ma di pertinenza dei denti. 

Quando i rapporti normalmente presenti tra le varie strutture della bocca –gengive, smalto, cemento, dentina- per qualche motivo si modificano, può verificarsi l’ipersensibilità. L’ipersensibilità dentinale si presenta come un dolore acuto, localizzato, transitorio, in risposta ad alcuni stimoli. La diagnosi di ipersensibilità è subordinata all’esclusione di altre patologie e, una volta accertata, può essere gestita adottando degli accorgimenti ed utilizzando prodotti specifici. (IPERSENSIBILITA’ AI DENTI: COME QUANDO E COSA FARE)

Quotidianamente è utile utilizzare dentifrici formulati per il trattamento dell’ipersensibilità i quali possono agire a livello dell’impulso nervoso, bloccandolo, o impedendo allo stimolo di arrivare alla polpa. Ho raccolto, per orientarti nella scelta, un elenco di nomi commerciali, di tecnologie e molecole che agiscono nel controllo dell’ipersensibilità. (DENTI SENSIBILI: CHE DENTIFRICI UTILIZZARE)


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