COME LIBERARSI DEFINITIVAMENTE DEL TARTARO

22 Febbraio 2019
eliminare il tartaro

-la grande bugia del mondo odontoiatrico-

Una delle più grandi bugie che ruotano attorno al mondo odontoiatrico è la bugia del tartaro, declinata sostanzialmente in queste forme:

  • Il tartaro è ereditario: anche mio padre ne produce tantissimo!
  • Il tartaro è una costante, è inevitabile: ce lo dobbiamo avere per forza tutti, chi più chi meno in dose dipendente dall’ereditarietà.
  • Ho la saliva che fa tartaro oppure ho la saliva acida (che poi perché la saliva acida dovrebbe fare più tartaro??)

E’ un luogo comune difficilissimo da eradicare, profondamente integrato nell’immaginario comune, ma non ha niente di scientifico è una vera e propria bugia, che ci piace anche un pochino, perché ci esonera da una grossa responsabilità: lavarci i denti con attenzione e accuratezza.

I responsabili dell’accumulo di tartaro siamo solo noi, poiché:

  • Non c’è nessun gene responsabile della trasmissione dell’informazione di produzione del tartaro anche perché
  • non c’è nessun organo che lo produce.
  • La saliva ha la sola “colpa” di apportare minerali per la costante remineralizzazione dello smalto e, anziché trovare il dente, trova la placca.

Il tartaro non è nient’altro che placca non completamente rimossa e che, attraverso i sali contenuti nella saliva e introdotti con l’alimentazione, si mineralizza e quindi si indurisce.

Per farti capire meglio il processo che porta la placca a diventare tartaro (e il dente a perdere un’importante occasione per rinforzarsi), ti voglio far leggere questa breve storia, scritta da Elena Bizzotto, grande collega e amica.

UNA STORIA D’AMORE CONTRASTATA

Lui: lo smalto

Lei: la saliva

L’altra: la placca

La SALIVA è il nostro miglior alleato per la salute della bocca e la lotta contro i microrganismi nemici.

Trasporta Calcio, Fluoro e Fosfato, elementi che aiutano a bilanciare la mineralizzazione/demineralizzazione dello smalto.

Lei ama lo SMALTO, quando lui perde sostanza, arriva a proteggerlo e rinforzarlo.
Cosa succede se invece di entrare in contatto con lui, si mette in mezzo la PLACCA? La saliva viene ostacolata.

 La placca impedisce l’unione tra i due, la saliva ci prova ma non ce la fa. Ed è così che lascia il meglio di sè alla sua rivale.

 Non molla la saliva, ci prova e ci riprova. Ma tutto quello che ha di buono da offrire allo smalto, se lo prende lei, l’acerrima nemica.

 Ne approfitta, la placca, e col passare del tempo si arricchisce sempre di più diventando qualcos’altro: TARTARO.

Fine della storia.

E’ chiaro quindi come il tartaro non sia altro che il risultato di una rimozione incompleta della placca.

Cosa fare dunque per non avere più tartaro? Questi i tre passi che suggerisco:

  • In primis ci aiuta non raccontarci bugie: siamo noi gli unici responsabili della presenza del tartaro.
  • Rivolgerci al nostro igienista dentale di fiducia che ci saprà indicare quali sono gli strumenti i prodotti e le metodiche più adatte a noi e alle nostre caratteristiche.
  • Una volta individuato il nostro “Kit ideale” e imparata la tecnica corretta di utilizzo, a quel punto sta a noi fare in modo di rimuovere efficacemente tutta la placca e dunque non avere più tartaro.

Se vuoi sapere come puoi fare a capire se ti lavi bene i denti, scrivimi.

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P.S. Se per qualche motivo scopri di avere del tartaro, non inventarti strani magheggi per rimuoverlo (sul web circolano dei rimedi casalinghi che hanno del diabolico e non solo non sono efficaci, ma danneggiano lo smalto in maniera definitiva!), ma rivolgiti al tuo igienista dentale per rimuoverlo in tutta sicurezza.

Elena Bizzotto oltre che autrice della storia che ti ho riportato è l’autrice del podcast “La salute sorride“. La sua casa è www.elenabizzotto.it

 

foto by Pixabay

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