-Lo smalto ha una memoria. Non estraibile-
Quando interviene un problema lo smalto ce lo mostra.
Lo smalto del dente è l’hard disk del computer. Conserva tutte le informazioni che sono intervenute mentre si stava formando.
Può capitare, in ambito informatico, che intervengano dei fattori, delle situazioni che ingrippano il funzionamento dell’intero sistema.
Lo stesso accade per lo smalto dei denti.
Lo smalto è un tessuto spento, che perde le sue cellule nel momento in cui erompe in bocca. E’ proprio questo il momento in cui ci mostrerà se durante la sua formazione qualcosa non è andato come doveva.
Le cellule deputate alla sua formazione sono particolarmente suscettibili. Se qualcosa le disturba durante il loro lavoro spesso e volentieri ce lo fanno notare e così ci accorgiamo che il dente, appena erotto, presenta delle macchie da bianco gessose a marroncine.
Sono macchie in cui lo smalto :
- è assente (in questo caso vediamo dei piccoli buchetti o irregolarità di superficie)
- non è completamente mineralizzato (colore disomogeneo).
Possiamo formattare la memoria dello smalto?
Di virus informatici e bug ce ne sono tantissimi, alcuni lasciano traccia, altri no. Per lo smalto sì parla di oltre 100 agenti causali e 70 malattie genetiche che possono intervenire e modificare il ciclo di formazione.
Non su tutti possiamo agire, la maggior parte delle situazioni non dipendono da noi. Penso alla celiachia, a malattie genetiche ecc.
Ci sono tuttavia delle situazioni prevenibili.
A cosa fare attenzione.
- ASSUNZIONE DI FLUORO SISTEMICO
Ho dedicato due articoli al fluoro (ruolo delle gocce, tossicità ). Il fluoro sistemico, quindi assunto attraverso pastiglie, gocce o con l’alimentazione, (non quello dei dentifrici) se supera una certa quantità si accumula a livello dei denti determinando una fluorosi.
La fluorosi si evidenzia sui denti con macchie diffuse che vanno dal bianco al marroncino in base alla gravità.
Il periodo critico di esposizione è dalla nascita ai 6 anni.
- ASCESSI DEI DENTI DA LATTE
Per la vicinanza del dente da latte con il dente permanente in fase di sviluppo, una carie molto profonda (ascesso) può interferire con la corretta formazione dello smalto. E lasciare il segno.
- TRAUMI INTRUSIVI DEL DENTE DA LATTE.
Se la botta spinge il dentino all’interno dell’osso (trauma intrusivo), può arrivare a colpire il dente permanente che si sta formando. La macchia che spesso compare sul dente permanente successiva a questo tipo di trauma è di aspetto lattescente, molto demarcata.
- ALIMENTAZIONE
Nell’ottica di prevenire lesioni dello smalto dovute a carenze alimentari sembra particolarmente importante il corretto apporto di vitamina D e di Calcio.
Cosa fare in caso di lesioni di questo tipo sui denti (quindi di origine pre-eruttiva)?
Purtroppo si può fare poco (in termini di mini-invasività). Alcune lesioni possono migliorare con la remineralizzazione quindi via libera alle mousse come MI Paste, Biosmalto e Tooth Mousse.
Come regola generale sulle lesioni bianche non si sbaglia mai a remineralizzare.
Sulle fluorosi può migliorare l’impatto estetico lo sbiancamento. In particolare lo sbiancamento domiciliare (che non è quello da farmacia) sembra essere il più efficace per uniformare l’aspetto del dente con fluorosi.
In alcuni casi, molto ben selezionati, può funzionare l’infiltrazione con resine, da valutare con il proprio igienista dentale o con il dentista.
C’è differenza tra le macchie presenti “di default” sul dente e quelle che fanno comparsa in seguito (quando il dente è già da tempo presente in bocca)?
Sì, c’è molta differenza. Fortunatamente, nelle macchie bianche che compaiono dopo, il margine d’azione e quindi la regressione, è molto più semplice, soprattutto agendo con tempestività. (Delle macchie bianco gessose che compaiono dopo l’eruzione del dente ne ho parlato qua.)
————————————–
Ogni settimana mando una mail agli iscritti alla newsletter. Regalo informazioni che, se applicate, riducono drasticamente il ricorso al dentista. Puoi riceverla anche tu .
Se vuoi chiedermi qualcosa puoi farlo contattandomi via mail, telegram o messenger.
————————————–