-Quando i denti gridano aiuto-
Hai mai provato a lasciare del limone sul piano di marmo lucido della cucina? Oppure a strofinare lo stesso piano con una sostanza granulosa?
Lo smalto del dente è come se fosse il marmo lucido della cucina. Teme 2 cose in particolare:
- L’acido
- L’abrasivo
Entrambe queste sostanze lasciano dei segni che possono risultare indelebili nel tempo.
Lo smalto. Un tessuto spento.
Lo smalto è un tessuto acellulare. Le cellule che lo formano, dopo l’eruzione del dente, vanno perse, quindi non ci sarà più apposizione di nuovo smalto una volta che il dente sarà formato. Ciò significa che non sarà più in grado di ripararsi e un qualsiasi danno macroscopico rimarrà tale.
I nemici dello smalto.
- ACIDITA’
Qualsiasi sostanza acida determina una perdita di sostanza dello smalto, che può essere compensata dalla saliva solo se l’assunzione è limitata nel tempo e nella frequenza -se succhio la fettina di limone spesso per esempio, la saliva ce la mette tutta, ma non riesce a portare minerali a sufficienza per riequilibrare la perdita-.
Ma non esiste solo l’acidità data dall’assunzione di cibi acidi.
La regola dei 30 minuti
Quando mangiamo, qualsiasi cosa, l’ambiente orale diventa acido. Si attivano dei trasmettitori che avvisano il cervello dell’introduzione del cibo da digerire e innescano dei processi a catena che fanno abbassare il pH della bocca. In questo modo vengono attivati gli enzimi digestivi che richiedono l’acidità per lavorare.
Ecco perché si consiglia di aspettare dai 20 ai 30 minuti prima di spazzolare i denti dopo aver mangiato. E’ il tempo necessario per riportare il pH della bocca alla neutralità.
Cosa succede se non si aspetta mezz’ora per lavarsi i denti?
La saliva non sarà riuscita a tamponare l’acidità e allora lo sfregamento dello spazzolino potenzierà i danni sullo smalto e i sali apportati dalla saliva non saranno più sufficienti a ripristinare la situazione di partenza. Si parla di danno a livello microscopico, impercettibile inizialmente, ma che può diventare evidente in caso di abitudine protratta nel tempo.
- ABRASIVITA’
Vedi lo smalto come se fosse un vetro. Tutto ciò che graffia è bandito.
Diffida dai prodotti che:
presentano granuli/microgranuli, hanno la consistenza sabbiosa (prova a strofinarlo tra due dita) o molto pastosa, hanno un alto indice di abrasività (RDA) (cosa difficilissima da sapere per il consumatore perché non è obbligatorio scriverlo sulla confezione ahimè), si dichiarano sbiancanti, purché non siano sbiancanti ottici con basso RDA (dichiarato!).
Un diamante è per sempre. Lo smalto? decidi tu.
Lo smalto è prezioso quanto un diamante e in questo caso il “è per sempre” è in funzione della cura che gli riserviamo.
Le attenzioni che rivolgiamo ai denti, i prodotti e gli strumenti che utilizziamo influenzano l’integrità e la bellezza dello smalto.
Meglio non lasciare la scelta al caso.
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P.S. Nulla possono neanche le fantastiche mousse in foto quando bistrattiamo il nostro smalto sottoponendolo ripetutamente ad acidità e a sostanze abrasive.
P.P.S. Attenzione! Limone e bicarbonato sono il mix vincente non per sbiancare i denti, ma per dire addio per sempre allo smalto.